Home Sport Antonello Valentini: “Inter e Napoli lotteranno sino al 2025”

Antonello Valentini: “Inter e Napoli lotteranno sino al 2025”

Valentini parla del campionato, della Juventus, dell’Inter e a tempo perso anche del Napoli. L’ex capo ufficio stampa e direttore generale della F.I.G.C. oggi lavora come amministratore delegato della L.N.D. Servizi

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Parlano sempre i soliti noti, gli uomini per tutte le stagioni, quelli che neanche oltre i settant’anni pensano di aver fatto il loro tempo e parlano della Juventus, dell’Inter, del Milan, accennano timidamente al Napoli. Parlano, intervengono, prevedono e poi criticano.

È vero lavorano in un campo parallelo. È vero vengono invitati e quindi sono facoltizzati a parlare ma forse qualche riflessione prima di esprimersi dovrebbero farla.

Antonello Valentini è pugliese di Bari ed è tifoso dichiarato di quella squadra e su questo non c’è nulla da dire, è lecito, mostra però da un po’ di tempo un dente avvelenato contro la famiglia De Laurentiis proprietaria di quella squadra che grazie al loro intervento è tornata in serie B sfiorando addirittura il ritorno in serie A.

Maracanà il programma che snobba il Napoli

Ai microfoni di TMW Radio interpellato Valentini si esprime sul momento che vive la serie A, si dilunga sulla Juventus, sull’Inter, addirittura sul Milan e liquida il Napoli in due secondi.

Non si tratta di lesa maestà quanto di una consuetudine oramai più che consolidata.

Il Napoli o è il favorito assoluto per alcuni opinionisti seguaci di giano bifronte oppure sta là per combinazione ed allora è inutile parlarne.

A dire la verità si è un po’ stufi di questi atteggiamenti. Un amico che era presente al Meazza martedì sera in un box riservato agli sponsor del Milan ci ha riferito che per più di 90’ prima della gara i tifosi rossoneri hanno intonato cori contro Napoli, la città.

Quando penseranno in F.I.G.C., l’organismo nel quale Valentini ha trascorso più di venticinque anni, di intervenire su questa cosa? Quando ci si renderà conto che polveriera sono gli stadi dove nonostante telecamere, servizio d’ordine e security riescono ad entrare fumogeni, botti di vari genere e soprattutto personaggi come quelli sentiti a Milano?

Questo senza pensare che martedì al Meazza erano presenti 8.000 tifosi del Napoli certificati, ma una stima effettiva parla di più di 10.000, e che l’accoglienza dei tifosi rossoneri, dove campeggiano striscioni ricorrenti che andrebbero rimossi, è assolutamente riprovevole.

Ecco il tema sul quale potrebbe intervenire Antonello Valentini è questo.

Nei suoi anni da capo ufficio stampa e poi da direttore generale cosa ha fatto lui, uomo del sud, per cercare di modificare qualcosa, di migliorare la situazione?

Aurelio De Laurentis al San Nicola

Aurelio De Laurentiis e suo figlio Lugi durante una partita del Bari

Potrebbe rispondere che lavorava soprattutto per la nazionale. Potremmo rispondergli che oggi potrebbe esprimersi diversamente, potrebbe prendere in considerazione che il tessuto finanziario di Bari come quello di Napoli non è stato capace di esprimere un imprenditore che fosse capace di rilevare la squadra della città. Quindi l’arrivo della famiglia De Laurentiis può essere criticato quanto vogliamo ma è servito ad evitare che due città del sud importanti e con una tradizione calcistica conclamata sparissero dal calcio che conta.

Valentini di fatto si è romanizzato. Ha compreso come funziona nei palazzi che contano ed è rimasto là, inamovibile. Un uomo per tutte le stagioni. Uno di quelli che la poltrona la sera se la porta a casa per essere sicuro di ritrovarla il giorno dopo.

Il Napoli dopo dieci giornate non ha vinto nulla. Nessuno vince dopo dieci giornate, o quasi. Il lavoro però affrontato da Antonio Conte, dal suo staff, dalla società nella persona del presidente Aurelio De Laurentiis, dal manager nella qualità di direttore sportivo Giovanni Manna e dalla rosa tutta comprendendo anche tutti quelli che lavorano per la società va riconosciuto.

Il Napoli non è partito con i favori del pronostico e non li ha maturati adesso. La società, come dice Antonio Conte, sta ricostruendo puntando finalmente a raggiungere obiettivi che siano tenuti fermi nel tempo.

Una formazione del Napoli

La formazione schierata da Antonio Conte al Meazza

Nessuna meteora. Una costruzione che prevede investimenti, verifiche su chi è funzionale al progetto. La società pare finalmente stia anche affrontando, con la volontà di trovare una soluzione, il problema del centro di allenamento. Una soluzione che potrebbe impattare anche con la costruzione di un settore giovanile adeguato ad un bacino d’utenza che ogni produce giovani calciatori costretti ad emigrare nelle società del nord.

Da dirigente Valentini dovrebbe occuparsi di queste problematiche, dovrebbe intervenire su questi argomenti e non parlare del perché la Juventus pare non sia all’altezza del compito nonostante gli ingenti capitali messi in campo o della difesa dell’Inter che quest’anno sarebbe più ballerina.

Se proprio deve stare là si occupi di quello che fa un dirigente e metta da parte, proprio per la carica che ricopre, la fede biancorossa oppure lasci la L.N.D. e si candidi per diventare il nuovo proprietario/amministratore del Bari. Le fisic du role c’è l’ha.