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Venezia – Napoli 0-0 a reti bianche la sfida del Penzo

Rrahmani salva sulla linea. Raspadori è il più vivace. Ancora male Lukaku. Il Napoli frena ancora a Venezia e si stoppa con uno 0-0 che lo piazza a 61 punti a tre lunghezze di distanza dall'Inter capolista che vince a Bergamo contro l'Atalanta

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Non è un campionato scontato. Non ci sono partite semplici. Per nessuno. È questo che ci ha raccontato la ventinovesima giornata di campionato.

La Juventus ha preso 3 schiaffoni dalla Fiorentina dopo i 4 rimediati la settimana scorsa dall’Atalanta. La Lazio ne ha subiti addirittura 5 dal Bologna. La Roma passa di misura contro il Cagliari.

L’Inter batte 0-2 l’Atalanta nel big match della domenica sera e si candida fortemente alla vittoria finale del campionato, che è però ancora lungo, portandosi a quota 64 in classifica staccando momentaneamente di tre lunghezze il Napoli che va a 61 e di 6 l’Atalanta che resta a 58. 

Si preannuncia una guerra senza precedenti per il quarto posto valevole per la qualificazione in Champions oggi occupato dal Bologna che, ad aprile, dovrà vedersela in ordine con Napoli, Atalanta ed Inter e che potrà quindi giocare un ruolo fondamentale per l’assegnazione dello scudetto stagione 2024/2025. 

E il Napoli in questa ventinovesima giornata? Ha frenato ancora a Venezia, bloccato sullo 0-0 dagli uomini di Di Francesco, al quarto risultato utile consecutivo.

I veneti hanno confermato ancora una volta di non meritare la classifica che hanno nonostante il mercato di gennaio abbia privato il tecnico ex Roma del bomber Pohjanpalo

8 i punti guadagnati dal Napoli di Antonio Conte nelle ultime 7 di campionato. Troppo pochi per una squadra che aveva come obiettivo principale quello di tornare nell’Europa che conta dalla porta principale.

Ma che si è ritrovata a lottare per il titolo e che nelle precedenti 7 partite aveva guadagnato 21 punti su 21 che l’avevano portata ad occupare la prima posizione in classifica. 

Gli azzurri visti oggi al Penzo di Venezia sono apparsi vogliosi, in particolare nella prima frazione di gara. Il Napoli ha avuto svariate occasioni per passare in vantaggio, la più ghiotta il palo colpito da Giacomo Raspadori.

Il portiere del Venezia il migliore dei 22 in campo

Per il resto il migliore in campo è stato senza dubbio il portiere veneto Radu che ha respinto uno dopo l’altro i tentativi dei partenopei esibendosi anche in parate importanti. 

Ma il Napoli ha anche rischiato di perderla confermando le sensazioni della vigilia che volevano che la trasferta di Venezia non fosse per nulla facile. Così è stato e ci sono voluti Meret e Rrahmani per salvare il risultato. 

Peccato perché sul finale la palla della vittoria, nei minuti di recupero, ce l’ha Simeone che spara alto a pochi passi da Radu

Le pagelle degli azzurri

Meret 6.5: commette un paio di errori banali su rinvii di piede che potevano costare grosso ma che per sua fortuna finiscono in fallo laterale ma in un paio di occasioni toglie le castagne dal fuoco. 

Venezia Napoli 0-0

Il capitano in azione

Di Lorenzo 6: apparso stanco e sottotono il capitano non dà il solito apporto alla manovra offensiva degli azzurri ma non commette errori particolari.

Rrahmani il migliore salva sulla linea

Rrahmani 7: ci prova in un paio di occasioni da corner ma con poca fortuna. Merita il voto alto per il recupero fondamentale sulla linea dopo che Meret era riuscito a stoppare un’incursione offensiva del Venezia. Dal ’77 Juan Jesus s.v. 

Buongiorno 6.5: solita prestazione in cui dimostra attenzione massima in difesa. 

Gilmour e Lobotka 5.5: voto unico per i due playmaker del Napoli che stavolta non brillano dopo le prestazioni incoraggianti contro Inter e Fiorentina. Non riescono mai a velocizzare l’azione e sbagliano parecchi palloni. Dal ’77 Anguissa s.v. torna in campo subentrando al posto di Gilmour e sarà utilissimo alla causa per il finale di stagione. 

McTominay 6: è una spanna sopra i compagni di reparto e si guadagna la sufficienza. È voglioso ma non sempre preciso. Ci prova di testa ma trova un ottimo Radu sulla sua strada. 

Spinazzola 6: un paio di strappi importanti che gli consentono di superare i diretti avversari e mettere dei palloni insidiosi in mezzo per i propri compagni di squadra. Dal ’76 Olivera 5 rimedia un’ammonizione inutile in un quarto d’ora in campo. 

Politano 5.5: impegno e dedizione non mancano mai e ci prova quando può ma si incaponisce in giocate singole e tiri dalla grande distanza senza mai trovare la porta. 

Raspadori 6.5: è il migliore assieme a Rrahmani. Nel primo tempo in particolare ci prova almeno tre volte e sembra il più ispirato. Sfortunato colpisce il palo e non trova l’ennesimo gol in queste ultime sue apparizioni. Radu fa il resto e gli strozza l’urlo in gola. Dal ’76 Okafor 5.5 entra voglioso ma non incide più di tanto. 

Il colpo di testa di Lukaku

Lukaku 4.5: una buona, un’altra ottima, una meno bene e una volta ancora sottotono oggi. Sbaglia sponde banali e passaggi ad un metro. Non riesce a fare reparto come in altre occasioni. Ha sulla testa il pallone che può valere la vittoria, la colpisce bene e per centimetri la palla non entra ma da lui ci si aspetta sempre più costanza. Dal ’87 Simeone 4.5 in teoria gioca troppo poco per prendere il voto ma la palla che ha sul piede al ’93 e che può valere i 3 punti la spreca spedendola in curva e da possibile eroe di giornata si trasforma in capro espiatorio contro cui i tifosi inveiscono. 

Il giudizio su Antonio Conte

All. Antonio Conte 5.5: non merita la sufficienza oggi. Cerca di sfangarla in tutti i modi possibili come i suoi uomini in campo ma la squadra dopo un primo tempo ottimo nella ripresa sembra perdersi.

Antonio Conte sbraita dalla panchina

Il tecnico cerca di rimediare con un quadruplo campo al ’76 che però non sortisce gli effetti sperati. Raspadori che era stato il più vivace non andava sostituito e Billing, apparso in palla nelle ultime apparizioni, non viene neanche schierato. I cambi poi appaiono ancora una volta forse troppo tardivi.

Certo se Simeone l’avesse buttata dentro staremmo parlando di altro complessivamente ma la fortuna che altre volte lo ha aiutato stavolta gira le spalle anche al tecnico leccese.

Il giudizio sull’arbitro

Arbitro Mariani 5.5: non arbitra neanche male. Sono pochi gli episodi che richiedono un intervento dall’alto dalla sala Var anche per merito suo che riesce a capire quasi tutte le dinamiche di gioco.

Ma non merita la sufficienza perché troppo spesso si dimentica di essere dotato di cartellini nel taschino che estrae con difficoltà ed enorme ritardo.