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World Children’s Day, i bambini in pericolo

I bambini sono le vittime più tragiche dell’ingordigia del potere e oggi ricorre il World Children's Day per proteggere i minori

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Era il 20 novembre del 1954, esattamente settant’anni fa, quando è stata istituita per la prima volta la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e, a oggi, ogni 20 novembre si celebra il World Children’s Day per ricordare i diritti e le problematiche dei bambini e cercare una soluzione per preservarne l’innocenza.

Nel 1959  l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e, esattamente 30 anni dopo, l’Assemblea Generale ha approvato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, trattato firmato da ben 196 Paesi.

Il rapporto dell’UNICEF The State of the World’s Children 2024: The future of childhood in a changing world” è rivolto ai governi perché possano mobilitarsi quanto prima per la salvaguardia dei minori.

Purtroppo sono ancora poche e poco incisive le misure introdotte per ovviare alle innumerevoli tragedie che travolgono la fascia più giovane della popolazione.

Questo che viviamo è infatti un momento storico determinante per il futuro delle prossime generazioni, nel pieno di un’emergenza climatica perpetua e con molteplici guerre che devastano il mondo. Si rischia di non assicurare i diritti minimi dell’essere umano ai bambini di oggi e di domani, che un giorno si troveranno a ereditare un pianeta che sta diventando inabitale. Basti pensare come oltre un miliardo di bambini, quasi la metà della popolazione infantile mondiale, viva in zone a “rischio estremo” di subire impatti catastrofici a causa del riscaldamento globale.

Infatti, il cambiamento climatico sta modificando gli ecosistemi di tutto il mondo, determinando così l’aumentare del livello dei mari, causato dello scioglimento dei ghiacciai, che sta già erodendo le coste vulnerabili, la desertificazione di interi territori (basti citare l’esempio della Sicilia, che non garantisce più ai cittadini l’acqua corrente) che è origine anche di una scarsità diffusa di cibo, e il diffondersi di virus e malattie con una velocità e imprevedibilità tale da complicare lo sviluppo di contromisure (come purtroppo si è potuto osservare con l’Ebola e il Covid).

Questi ultimi pericoli sono aggravati da un’assistenza sanitaria a livello mondiale in grave crisi che non garantisce i beni di prima necessità e le cure di base a un’enorme fetta della popolazione. La malnutrizione è, inoltre, ancora oggi una delle cause principali della mortalità infantile, infatti fino a 345 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza e ogni 2 secondi nasce un bambino nel mondo che è destinato a soffrire la fame.

I conflitti rappresentano un’altra crisi urgente del benessere dei bambini e del futuro che erediteranno: purtroppo ad oggi più di un bambino su cinque, circa 473 milioni, vive in zone di guerra. Questo causa non solo la morte di tanti minori come tragico “danno collateraleo come obiettivo strategico volto allo sradicamento di una prospettiva del futuro per il nemico, ma determina anche che i bambini e gli adolescenti diventino vittime di sfruttamento e siano alla mercé degli schemi vili degli adulti, che li utilizzano come piccoli soldati o come manodopera: secondo le stime circa 160 milioni di bambini tra i 5 e i 17 anni sono vittime di sfruttamento e lavoro minorile, mentre circa 29 milioni di ragazze sono costrette ancora oggi a matrimoni infantili.

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Il minimo comune denominatore di molte delle situazioni più catastrofiche per i bambini è spesso la povertà che preclude l’accesso a un numero in aumento di bambini a un supporto sanitario e a risorse alimentari. Solo in Italia circa il 13% dei bambini e delle bambine di un’età compresa tra 0 e 3 anni vive una condizione di povertà assoluta e circa 200mila minori di un’età compresa tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare.

I bambini rappresentano una delle fette della popolazione più vulnerabile, che oggi subisce, senza la possibilità di difendersi, le conseguenze delle decisioni delle precedenti generazioni e che un domani si troverà ad affrontare un mondo allo scatafascio per la gestione fino a quel momento adottata. Per l’ingordigia e la fame metaforica di soldi e potere di chi ha già la pancia piena di ogni leccornia, che porta a fare scelte puntate ad aiutare una piccola parte del mondo nell’immediato futuro, stoica verso una sofferenza reale che non la riguarda, si calpesta la popolazione in difficoltà, perdendo così ogni brandello di umanità rimasta.

È diventato improrogabile il prendere coscienza delle responsabilità che l’umanità ha nei confronti dei minori e soprattuto è improrogabile l’adozione di misure di aiuti e di soluzioni efficaci per questi problemi che affliggono e distruggono i bambini. Ed è proprio per tale ragione che è stata istituita questa giornata internazionale, per sensibilizzare e mobilitare il mondo verso un presente e un futuro dove tutti i bambini siano finalmente liberi di essere bambini.